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Lavastoviglie: come si carica, manutenzione, risparmio e novità

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Caricare la lavastoviglie nel modo giusto non è un’impresa titanica. Qui anche suggerimenti antispreco, per effettuare la manutenzione ordinaria e le ultime novità sul mercato

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Sembra impossibile, ma uno dei tanti motivi di litigio tra le coppie all’interno delle mura domestiche è proprio il caricamento della lavastoviglie. Basta che uno dei due partner sia un po’ più ordinato e l’altro mediamente distratto per scatenare la bagarre. Eppure servono così pochi accorgimenti per avere piatti e bicchieri perfettamente puliti e brillanti.
E per fare subito pace basta pensare a quanto tempo in meno bisogna dedicare alle fatiche domestiche, grazie proprio alla lavastoviglie.

Il lavaggio a mano delle stoviglie è sempre stata una mansione femminile e dobbiamo ringraziare una donna, Josephine Garis Cochrane, se questo ingrato compito ci è stato risparmiato. La lavastoviglie che, insieme alla lavatrice, è tra gli elettrodomestici più amati e rappresenta una insostituibile alleata nelle faccende domestiche, è stata inventata nel 1886 proprio da Mrs Cochrane in Illinois (USA).
Quest’anno compie 130 anni: impariamo a trattarla bene perché, oltre ad assolvere il compito più “sporco” in cucina, è anche ecologica e rispettosa dell’ambiente. Vediamo come.

10 semplici regole per ottenere il meglio dalla lavastoviglie

1. Prima di caricare la lavastoviglie togliete dai piatti tutti i residui di cibo: bucce di frutta, avanzi di carne, pesce, verdure potrebbero otturare lo scarico e i getti d’acqua dei bracci lavanti, in questo modo anche il filtro rimarrà più pulito.
Attenzione: rimuovete semplicemente lo sporco senza lavare i piatti con il sapone; sgrassandoli prima di inserirli in lavastoviglie, gli enzimi del sapone, che hanno bisogno di scontrarsi con lo sporco da pulire, agiscono meno rispetto alla loro potenzialità. Senza contare lo spreco inutile di acqua. Se però, in attesa che la lavastoviglie sia a pieno carico, non effettuate subito il lavaggio, passate le stoviglie velocemente sotto l’acqua così da evitare spiacevoli odori

2. Bicchieri, tazze, stoviglie più leggere e contenitori di plastica in alto. Sistemate tazze e bicchieri con l’apertura rivolta verso il basso nel cestello superiore. I bicchieri, anche quelli con lo stelo, devono essere posizionati in modo stabile negli appositi supporti realizzati proprio per tenerli fermi. Non impilate le scodelle una sopra l’altra perché l’acqua e il detersivo non riuscirebbero a lavare l’intera superficie. Mestoli, posate da portata, spatole, pinze vanno appoggiati in posizione orizzontale fra tazze e bicchieri. I contenitori di plastica potrebbero deformarsi alle alte temperature: la soluzione migliore è quella di sistemarli nel cestello superiore

3. Piatti e pentole in basso. I piatti vanno disposti nel cestello inferiore, in posizione verticale nelle apposite rastrelliere. Così le pentole, inclinate in modo da permettere all’acqua di lavarle bene anche all’interno. Per non ostacolare la rotazione del braccio lavante, vassoi, taglieri e piatti da portata vanno collocati nella parte più esterna del cestello, oppure sul fondo, mai davanti allo sportello dove è posizionato l’erogatore del detersivo che potrebbe non essere in grado di rilasciare correttamente il detergente

4. Forchette e cucchiai vanno inseriti nell’apposito cestello con i manici rivolti verso il basso. Disponete invece i coltelli appuntiti con il manico verso l’alto così da evitare di ferirvi quando andrete a estrarli. Fate attenzione che i cucchiai siano ben separati e non uno dentro l’altro, piuttosto alternate le posizioni nel cestello: uno con manico all’insù e uno con manico all’ingiù. Se la lavastoviglie è dotata di ripiano per le posate, allineatele una accanto all’altra senza sovrapporle

5. Non sovraccaricate la lavastoviglie. Se qualche piatto a fine ciclo non risulta ben pulito vuol dire che non è stato raggiunto nel modo corretto dall’acqua e dal detersivo; questo perché è stato posizionato male o la lavastoviglie è stata troppo stipata. Il sovraccarico potrebbe obbligare a dover lavare tutto una seconda volta

6. Accertatevi che gli oggetti, soprattutto quelli di plastica, siano contrassegnati con il simbolo che consente il lavaggio in lavastoviglie. Solitamente l’icona che ne attesta l’idoneità è composta da un quadratino con all’interno un piatto, due bicchieri e alcune goccioline d’acqua

7. Controllate che tutte le stoviglie da lavare siano esposte ai getti d’acqua: costituiscono circa il 75% dell’azione pulente della lavastoviglie e agiscono in diverse fasi di sciacquo, lavaggio, risciacquo a diverse temperature e potenze

8. Dopo aver sistemato le stoviglie e prima di avviare il lavaggio, verificate che i bracci lavanti girino liberamente. Non gettate la tab (pastiglia di detersivo) libera nella lavastoviglie – come succede con la lavatrice – perché si dissolverà subito nel prelavaggio, ma inseritela nell’apposito vano: in questo modo il detergente sarà rilasciato al momento opportuno del ciclo

9. Verificate che ci sia il sale: l’acqua dura danneggia la lavastoviglie, rende meno efficace il detersivo e meno splendenti le stoviglie

10. Scegliete il ciclo più adatto: intensivo per sporco secco incrostato, normale per sporco quotidiano, rapido e eco per pochi oggetti non molto sporchi, delicato per cristalli e porcellane

Cosa non lavare in lavastoviglie

Alcune attrezzature alle alte temperature potrebbero rovinarsi o causare danni alla lavastoviglie stessa.

Gli utensili in legno come cucchiai, mestoli, taglieri possono incrinarsi o addirittura spaccarsi; inoltre, essendo porosi, potrebbero assorbire dal detersivo sostanze dannose alla salute. Meglio lavarli a mano senza tenerli troppo a lungo sotto l’acqua e asciugarli poi perfettamente.

Così come i calici in cristallo se molto sottili e fragili; con le porcellane e i vetri decorati vanno lavati a mano oppure con un programma delicato, a basse temperature.

Il lavaggio intensivo della lavastoviglie può graffiare e danneggiare le pentole antiaderenti che potrebbero perdere anche il rivestimento. Le pentole in alluminio, così come quelle in rame e in ferro, vanno sempre lavate a mano: i detersivi usati in lavastoviglie sono troppo aggressivi e possono macchiarle o annerirle facilmente.

Le griglie in pietra ollare vanno lavate a mano con acqua tiepida; essendo un materiale poroso può assorbire e trattenere sostanze nocive presenti nei detersivi.

I coltelli con lame ben affilate soffrono il lavaggio intenso e le lame possono graffiarsi o danneggiarsi fino a diventare inutilizzabili.

Infine, vietato mettere la moka in lavastoviglie: sciacquatela semplicemente a mano con acqua calda e continuerete ad avere un buon caffè.

Manutenzione ordinaria

È tra gli elettrodomestici più utilizzati in cucina e quindi è importante effettuare la giusta manutenzione. Se inizia a non funzionare come dovrebbe vuol dire che è arrivato il momento di provvedere alla sua pulizia.
Per prima cosa bisogna rimuovere il filtro e sciacquarlo bene sotto acqua calda corrente, eliminando tutte le impurità dalle maglie. Poi, con una spugna o uno spazzolino imbevuti di sapone eliminate macchie e residui dal portellone, senza dimenticare le cerniere, un vero ricettacolo di sporco che spesso passa inosservato.
Per togliere i cattivi odori, ogni tanto si può azionare un lavaggio a vuoto ad alta temperatura con aceto e bicarbonato. Per avere un buon profumo si usa inserire mezzo limone, senza semi, nel cestello.

La lavastoviglie è antispreco

L’uso della lavastoviglie consente un risparmio reale rispetto al lavaggio a mano.
Per prima cosa si risparmia l’acqua: un ciclo di lavaggio completo comporta un consumo di circa 10-15 litri contro gli 80-120 del lavaggio a mano.
Si inquina meno perché si usa meno detersivo e infine si risparmia tempo prezioso: per lavare 12 coperti, compresi pentole e bicchieri, bastano 15 minuti per caricare e scaricare contro 1 ora circa per lavarli, sciacquarli e asciugarli a mano. Ricordatevi di azionare il lavaggio quando la lavastoviglie è a pieno carico e che nelle nuove tabs in commercio è incluso anche il brillantante, quindi è inutile acquistarlo a parte.
Scegliete, quando le stoviglie sono poco sporche, programmi a bassa temperatura o rapidi: si risparmieranno fino a 1.500 litri di acqua all’anno e una grande quantità di energia elettrica. Impostando un programma a 50 gradi - il programma Eco presente ormai in tutte le lavastoviglie - si risparmia una quantità di energia elettrica pari a 80 cicli di lavaggio (fonte Altroconsumo).
Il sale non deve mai mancare, ma quello specifico per lavastoviglie può essere tranquillamente sostituito con il comune sale grosso da cucina. Il sale “rigenerante” per lavastoviglie serve a ripulire l’addolcitore, il dispositivo che assorbe il calcare che altrimenti finirebbe su piatti e bicchieri. Il sale grosso da cucina è assolutamente all’altezza dei prodotti pubblicizzati che costano fino a 22 volte di più.
Se avete una vecchia lavastoviglie e se la macchina lo consente, evitate il programma di asciugatura e avrete un risparmio del consumo energetico di circa il 40%: una volta spenta, socchiudete lo sportello e lasciate che le stoviglie si asciughino all’aria.

Novità in campo

I produttori aggiornano continuamente le tecnologie per migliorare prestazioni e risultati nel settore energetico, di pulizia, asciugatura e di utilizzo dell’acqua.
Se dovete acquistare una lavastoviglie, fate molta attenzione alla classe energetica: sono da preferire quelle contrassegnate con la A+++ che consentono di risparmiare fino al 20% di energia, in alcuni casi consumando solo 6 litri di acqua.

Gli ultimi modelli presentati a EuroCucina 2016 prevedono tante nuove funzioni.

Per esempio, lo speciale ciclo di lavaggio igienizzante, ideale per i genitori con bambini piccoli: l’alto livello della temperatura è in grado di eliminare il 99,9% dei batteri. Oltre al ciclo BabyCare, la lavastoviglie è dotata dell’accessorio removibile “The Zoo” nel quale sistemare biberon, tettarelle, succhietti, giochini dei neonati e, per garantire la massima igiene e sicurezza, il rivestimento interno della lavastoviglie è privo di nichel, Bpa Free (bisfenolo A impiegato per la produzione del policarbonato e considerato dannoso per la salute) ed è in acciaio inossidabile (eXtra Hygiene di Indesit).

Anche lo spazio ha la sua importanza, in alcuni modelli l'aggiunta di un terzo cestello ha creato il 30% di spazio in più così da raggiungere una capienza di carico fino a 15 coperti; diversi successi sono stati raggiunti dal punto di vista tecnologico: attraverso speciali sensori, che rilevano lo sporco delle stoviglie e regolano la quantità d’acqua, la temperatura, la durata del ciclo di lavaggio, la pressione dei 28 getti d’acqua posteriori, è possibile risparmiare fino al 50% di energia, acqua e tempo (SupremeClean 6° Senso PowerClean Pro di Whirlpool).

Oggi tutte le lavastoviglie sono dotate di partenza differita che consente di impostare l’orario del lavaggio, utile se l’energia elettrica di casa ha una tariffa più bassa in alcune ore del giorno. In più hanno un utilissimo sistema di antiallagamento capace di rilevare, attraverso un sensore, anche la minima perdita di acqua che viene raccolta in una vasca supplementare, attivando così una valvola di sicurezza posta sul rubinetto che blocca immediatamente l’erogazione dell’acqua.
Anche gli spazi interni dispongono di una maggiore flessibilità con cestelli adattabili ad altezze diverse, da sistemare a seconda del carico, ripiani pieghevoli e supporti speciali per cristalli, moduli scorrevoli con guide telescopiche per una facile estrazione del cestello superiore, illuminazione interna a Led.

Molte aziende hanno adottato la tecnologia a Zeolite (Siemens, Gaggenau, Bosch) che migliora i risultati di asciugatura riducendo i consumi. La Zeolite è un minerale totalmente naturale che permette di convertire l’umidità in calore consentendo un’asciugatura perfetta, anche per la plastica e le stoviglie più delicate, con il massimo risparmio energetico.
La Zeolite non necessita di manutenzione e dura l’intero ciclo di vita dell’elettrodomestico.

E naturalmente tante sono connesse tramite WI-FI, così da essere gestite a distanza con smartphone e tablet.

Dal 1886, anno in cui fu inventata, a oggi sono passati 130 anni. Lunga vita alla lavastoviglie!

Monica Pilotto
9 giugno 2016

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