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Peperoncino: tutti i segreti per coltivarlo sul balcone

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Volete fare invidia ai vicini con meravigliosi peperoncini? Dare una sferzata piccante, orgogliosamente "home made", ai vostri piatti? Seguite il decalogo per coltivare in vaso la pianta più hot. Con idee, consigli e trucchi

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Non c’è chef che si rispetti che oggi non coltivi un proprio orto: da René Redzepi a Enrico Crippa, da Alain Ducasse a Igles Corelli. Ma la tendenza dilaga anche tra i foodies gourmettanti che, scoprendosi novelli contadini del finesettimana, si prendono le loro soddisfazioni nell’orto ricavato in terrazzo o persino sul balcone. 

Si sa, tra i comuni mortali il grado zero della coltivazione domestica sono da sempre le erbe aromatiche, che appagano con foglioline fragranti persino chi ha il pollice nero. Per quelli che invece nutrono qualche ambizione in più, il peperoncino rappresenta il primo possibile upgrade: ricco di virtù benefiche, decorativo nelle sue varianti di forma e colore, facilissimo da coltivare anche in spazi ristretti.


Forma, colore e piccantezza

Le varietà sono davvero tante, con altezze che vanno dai 20 cm al metro e mezzo, con frutti lunghi, conici o sferici dalle mille sfumature cromatiche: la scelta dipende dalle vostre preferenze e dallo spazio a disposizione. Se invece volete utilizzare il peperoncino anche in cucina, la vera discriminante diventa il grado di piccantezza, che registra escursioni da rollercoaster a seconda della cultivar: si parte dai 100 gradi Scoville di quello comune per arrivare ai 300mila dell’Habanero, passando per i 5mila dello Jalapeno e i 250mila dello Scotch Bonnet. E qui a decidere sarà solo l’audacia del palato.

Dove acquistare semi e piantine

Gli integralisti dell’orto urbano non transigono: bisogna partire dai semi, ancor meglio se ottenuti dai frutti delle proprie piante. Se anche voi volete entrare nel club dei maniaci e cercare semi o varietà particolari, fate rotta direttamente sui vivai specializzati: vi manderanno in visibilio. Qualche nome? Tra i più forniti d’Europa c’è quello dei Fratelli Gramaglia a Collegno (Torino) dove scegliere tra 700 varietà, il Podere Stuard a San Pancrazio (Parma) superfornito di peperoncini ornamentali, la società agricola Alba di Bellaria (Rimini) fedele all’agricoltura integrata e il vivaio Papini di Castiglion Fiorentino (Arezzo), che ogni anno aggiunge nuovi ibridi home made alle 200 varietà disponibili.

Se invece siete sostenitori dell’hic et nunc e volete vestire da subito il balcone di colore, acquistate direttamente le piantine. Dove? Ai mille eventi green sparsi per l’Italia, da Orticolario di Cernobbio (Como) a Cattolica in fiore (Rimini), da Orticola di Milano al Festival del peperoncino a Diamante (Cosenza). Ma in questa stagione li trovate un po’ ovunque: sulle bancarelle del mercato, nei supermercati, nei vivai, dai fioristi.

Come coltivare in vaso

Le piante di peperoncino sono perfette per terrazzi e balconi: non richiedono grande spazio e vanno sistemate in una zona molto luminosa, evitando però di esporle alla luce diretta del sole. Al Sud possono essere coltivate all’aperto tutto l’anno, mentre al Nord vanno messe al riparo in inverno perché non sopportano le temperature sotto i 10°.

Se non avete grandi ambizioni orticole, sistemate le piantine acquistate in piccoli cachepot, bagnate la terra ogni volta che si asciuga e concimate di frequente per bilanciare la perdita di nutrienti. Se invece aspirate a un grande raccolto, meglio travasare le piante in vasi più grandi (dovrebbere avere un diametro minimo di 25 cm) o nelle cassette. Ecco come procedere:

1 Partite formando sul fondo del vaso o della cassetta uno strato di circa 2 cm di argilla espansa, che favorisce il drenaggio dell’acqua ed evita ristagni.

2 Riempite con terriccio universale già concimato oppure con un mix di terra e humus, lasciando al centro lo spazio per il panetto di terra con la pianta acquistata.

3 Estraete la pianta con il suo panetto di terra dal vaso in dotazione dando piccoli colpi all’esterno del contenitore, sgretolate la parte esterna del panetto per liberare le radici, poi sistematela nel foro lasciato nel nuovo vaso.

4 Coprite con altra terra arrivando a 3-4 cm dal bordo del vaso e assestatela.

5 Bagnate in modo che la terra si distribuisca uniformemente e aggiungete ancora terra se necessario. Sistemate il vaso o la cassetta nella sua pozione.

6 Irrigate ogni 5-6 giorni, lasciando asciugare la terra tra un’innaffiatura e l’altra.

7 Concimate con regolarità, in particolare da quando si formano i frutti, ogni 7-15 giorni.

8 Se è necessario a sostenere la piante, inserite una canna di bambù nel terreno e legate il fusto con rafia, nastro o fil di ferro.

9 Controllate ogni tanto le foglie e, se notate qualcosa di strano come muffe, funghi o parassiti, meglio evitare le cure fai da te. Staccate piuttosto 1-2 foglie “malate” e portatele in un vivaio: lì vi daranno il prodotto giusto per piante da frutto con cui fare il trattamento.

10 Potate i “succhioni”, ovvero i piccoli rami che partono dalla base del fusto, perché sottraggono energia alla pianta e fanno produrre frutti più piccoli del normale.

A questo punto non resta che aspettare fino a luglio (ma alcune varietà come l’Habanero raggiungono il massimo splendore in autunno) per iniziare la raccolta e passare – finalmente! – dal vaso al piatto.

Enza Dalessandri
19 maggio 2016



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