Certo il nome del ristorante vegano di Maurizio Crozza è un misto di fantasia e pura genialità: Satùt-de-Cartòn. E pure il nome del suo chef non è da meno: Germidi Soia.
Tuttavia l'invenzione del comico genovese pare fermarsi praticamente qui (o poco oltre).
Stiamo parlando della nuova parodia andata in onda lo scorso 26 febbraio in "Crozza nel Paese delle Meraviglie", destinata senz'altro a diventare il tormentone dei suoi moltissimi fans e, insieme, la croce di vegetariani e vegani. Che da oggi saranno inevitabilmente associati allo chef Simone Salvini e alle sue teorie.
Ad avere ispirato il nuovo personaggio di Crozza, infatti, non è un vegano qualunque ma un super chef dalla carriera stellata. Ex collaboratore di Pietro Leemann, il fiorentino Simone Salvini oggi lavora al ristorante Lord Bio di Macerata, ma è pure docente dell'Organic Academy e può vantare una laurea in lettere, un dottorato in filosofia e un'approfondita conoscenza della cultura ayurvedica appresa direttamente a Nuova Delhi, in India. Insomma è uno dei più grandi e culturalmente sofisticati cucinatori di verdure esistenti in Italia.
E quando parla, c'è da pensare che lo faccia seriamente. Soprattutto se si trova in tv.
Tutto nasce, infatti, da una puntata di "Vegetale", trasmissione di Gambero Rosso Channel in cui Salvini espone le sue veganissime teorie stimolato dal food-dj Nick Difino.
Ebbene, tra una confidenza e una ricetta, lo chef fiorentino parla di sofferenza delle verdure quando le si taglia e le si ferisce, mostrando ai telespettatori le lacrime di una zucca.
"Anche la cucina vegana può essere crudele?", gli chiede Difino. "Sì", risponde Salvini, "tanto è vero che per ovviare a questo problema gli indiani, mentre le cucinano, chiedono scusa alle verdure e pregano".
A questo punto il fatto che il personaggio di Crozza eviti anche di lavare gli ortaggi se non hanno voglia di farsi il bagno o che conservi le bucce di zucca per tessere maleodoranti indumenti ecologici, tutte cose che il vero chef non ha mai detto, pare davvero un dettaglio di minore importanza.
Specialmente alla luce dei commenti di Simone Salvini raccolti dal Corriere il giorno seguente alla messa in onda dello show. "Crozza ha detto quello che dico sempre anche io: le piante hanno un sistema nervoso", si legge nell'intervista. E ancora: "nel mondo vegetariano c'è anche chi mangia solo i frutti già caduti dagli alberi e chi fa differenza tra un pomodoro colto dalla pianta e una carota estirpata dalla terra perché la seconda soffre di più".
"Io non sono così radicale", dice ancora lo chef, "ma mi creda: ormai è stato dimostrato che anche i vegetali hanno una sensibilità".
E quale sarebbe allora il modo di alleviare il dolore di pere e melanzane? "Bisogna avere rispetto" e anche: "Alla fine è fondamentale cucinare con amore".
Forse il fatto di aver saputo tutto questo non ci indurrà a fare scelte alimentari diverse se già non facciamo parte della foltissima schiera dei veggie (l'8% degli italiani secondo i dati 2015), ma sicuramente noi spettatori di Maurizio Crozza possiamo stare tranquilli: lo chef Germidi Soia ci farà fare ancora un sacco di risate!
Daniela Falsitta,
1 marzo 2016