Oggi comincia il nuovo anno secondo il calendario tradizionale cinese e, tanto in Cina quanto nelle comunità asiatiche sparse in ogni Paese del mondo, sulle tavole sarà un tripudio di mandarini, simbolo di fortuna e prosperità. Chun Jie, la Festa di Primavera conosciuta ovunque come Capodanno cinese, cade con la seconda luna nuova dopo il solstizio d’inverno che, nel 2016, coincide con l’8 febbraio.
Si tratta di una celebrazione di grande impatto nella cultura asiatica, e può essere paragonata alle principali festività religiose in Occidente: ricorda quelle natalizie per il ritrovarsi in famiglia e per lo scambio di doni, mentre ricorda quelle pasquali per lo slancio verso la primavera accompagnato dalle grandi pulizie di casa.
Ogni anno, secondo la tradizione cinese, è dedicato a uno dei dodici animali dello zodiaco asiatico e quello che inizia oggi è intitolato alla Scimmia. La sequenza segue l’ordine con cui, secondo la narrazione, i dodici animali si sono presentati davanti a Buddha: il topo, il bue, la tigre, il coniglio, il drago, il serpente, il cavallo, la capra, la scimmia, il gallo, il cane e il maiale. Dunque, chiuso l’Anno della Capra, ora tocca a quello della Scimmia.
Come tutti i festeggiamenti, naturalmente, anche questi sono segnati da particolari abitudini alimentari. Tra quelle più radicate, c’è il regalo e il consumo di mandarini e di altri agrumi. In virtù della loro forma, che ricorda quella del globo terrestre, sono considerati simbolo di pienezza e completezza, l’ideale, dunque, per augurare una vita colma di bene.
Per quanto riguarda i mandarini, se ne mettono otto su ogni vassoio, poiché questo numero simboleggia la fortuna, e si tengono in casa per la famiglia o per gli ospiti in visita. Come accade per il Capodanno occidentale, anche per quello cinese è abitudine preparare un cenone. Di solito, cucinano insieme le vecchie e le nuove generazioni, a simboleggiare la coesione e la continuità della tradizione, e vengono preparati dodici piatti che rappresentano i dodici animali dello zodiaco.
La ricetta più comune è quella dei ravioli ripieni di carni o di verdure diverse, i celebri Jiaozi, che, per l’occasione, hanno una particolarità; in qualche raviolo viene inserita una moneta, oppure una piccola pietra preziosa o qualche piccolo frutto riconoscibile, come una castagna o un’arachide: chi li troverà avrà un anno fortunato. L’unità familiare è rappresentata da un grande pesce che viene cucinato e posto intero al centro della tavola.
Alessandro Gnocchi
8 febbraio 2016