L’arancia è tra i frutti più amati dell’inverno e la sua è una delle coltivazioni più significative del Mezzogiorno. Eppure quest’anno nel settore c’è allarme per il possibile riversamento degli agrumi turchi sul nostro mercato.
Anche per la Turchia le arance, e gli agrumi in genere, sono una risorsa agricola importante: chi è stato a Expo probabilmente avrà persino giocato al videogioco “The Citrus Game”, creato apposta per farle conoscere e promuoverle. Questa frutta attualmente è già diffusa in Italia; il nostro Paese però non è tra i maggiori importatori, dal momento che vanta prodotti di eccellenza locale. Questo discorso sarà valido, mettono in guardia le associazioni del settore, a patto che ci sia sufficiente sostegno del comparto.
I motivi dell’allarme lanciato da Agrinsieme, il coordinamento che raccoglie i principali soggetti agricoli italiani (clicca qui), sono diversi e lasciano intendere quanto la politica e gli affari esteri possano influire sulla nostra alimentazione. Dal 1° gennaio 2016, infatti, la Russia chiuderà le sue frontiere alle arance turche. Nel 2013 sono arrivati in Russia agrumi turchi per quasi 350 mila dollari (il 24% delle importazioni di questo prodotto) e la quantità è aumentata nel corso del 2014 e del 2015 e, dunque, si prevede che, già a partire da questo inverno, i turchi avranno necessità di rivolgersi ad altri mercati. Italia compresa.
Ideale sarebbe che i produttori italiani potessero esportare in Russia, andando a occupare la fetta di mercato lasciata libera dai vicini. Ma questo non è praticabile, perché continua l’embargo russo nei confronti dei prodotti europei.
Altro grattacapo per gli agricoltori italiani sono le condizioni di salute degli agrumeti: ultimamente le nostre coltivazioni se la sono dovuta vedere con la tristezza degli agrumi, una malattia che provoca deperimento e morte delle piante, e ora è in arrivo una nuova ondata di gravi fitopatie, come Citrus black spot e Citrus greening.
Dal punto di vista del consumatore quello che preoccupa è che i prezzi possano aumentare e che non sempre ci sia la giusta chiarezza sulla provenienza dei prodotti. Intendiamoci, le arance turche generalmente sono di buona qualità, ma se si vuole essere certi di acquistare quelle italiane è meglio leggere bene l’etichetta o chiedere al fruttivendolo da dove proviengono le cassette.
Barbara Roncarolo
15 dicembre 2015
Istruzioni per chi vuole realizzare le candele nella foto.
1) Tagliate la calotta dell'arancia, eliminate bene tutta la polpa (non buttatela via, ma usatela per qualche preparazione in cucina), sciacquate l'arancia, capovolgetela su un telo e lasciatela asciugare perfettamente.
2) Fate sciogliere il misto per candele lentamente a bagnomaria.
3) Intanto inserite lo stoppino nell'arancia. Per essere certi che non galleggi nella cera e che nemmeno vi scivoli dentro, occorrono un paio di accorgimenti. Lega lo stoppino da una parte a una graffetta e dall'altro a uno stecchino. Deponi lo stoppino al centro dell'arancia e appoggia lo stecchino sui bordi della scorza.
4) Se volete dare colore o profumo alla vostra candela, aggiungete alla cera ormai sciolta qualche goccia di essenza profumata e 2 gocce di colorante alimentare. Versate la cera nell'arancia, avendo cura che lo stoppino resti bene al centro. E lasciate che si solidifichi perfettamente.