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Andate a dormire tardi? Attenzione, potreste ingrassare

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Un nuovo studio sul sonno ha scoperto che chi va a letto più tardi della media rischia di mettere su peso, pur dormendo il giusto

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Non importa se si pratichi tanta attività fisica, o ancora se si sia ligi nel rispettare le 7-8 ore di sonno notturno ogni notte: se ci si corica più tardi della media, nel lungo periodo si rischia di ingrassare maggiormente rispetto a chi invece mantiene orari più disciplinati.
Esisterebbe dunque un legame medico tra l'andare a letto tardi e l'ingrassare nel tempo, o almeno è quello che hanno scoperto ricercatori di tre atenei americani che hanno appena pubblicato i risultati del loro studio sul magazine scientifico Sleep (clicca qui).

Le ricerche scientifiche sul sonno e su quanto la sua qualità contribuisca allo stato di salute dell'uomo sono molteplici e frequenti: dal deficit di attenzione al senso di fame pressante, fino all'aumento del rischio di contrarre alcune malattie, la carenza di sonno è da sempre collegata a disturbi e problematiche più o meno serie. Ma ancora nessuno aveva investigato quanto nel lungo periodo gli orari della sera potessero influire sull'indice di massa corporea, quel numero che racconta se siamo nel nostro peso forma o tendiamo al sovrappeso, al sottopeso, all'obesità e così via.

Ecco la risposta: dopo aver studiato un gruppo di 3342 adolescenti e le loro abitudini per 15 anni (sonno, cibo, sport, malattie), tra il 1994 e il 2009, i ricercatori dell'università della California a Berkeley, della Columbia e del New York Psychiatric Institute hanno potuto sviscerare il problema. E decretare come per ogni ora di ritardo nell'andare a letto soprattutto durante la settimana scolastica / lavorativa, il punteggio dell'indice di massa corporea IMC si alzasse di due valori.

Le motivazioni di questi valori innalzati? Secondo gli studiosi potrebbero essere collegati al metabolismo, che cambia (e rallenta) se si resta alzati più a lungo. Ma di certo – ammettono gli stessi studiosi – i questionari compilati dai giovani americani non raccontavano la loro dieta precisa e probabilmente insieme con gli orari cambiati potrebbero essere state consumate anche portate più caloriche o snack. La variabile "junk food", cibo spazzatura, infatti continua a influire pesantemente sul conto calorico e sull'ago della bilancia dei giovani.

Eva Perasso
7 ottobre 2015

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