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Precauzioni in vacanza: 10 cibi da evitare

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Ecco una lista di cibi da evitare quando si va in vacanza in Paesi lontani: potrebbero contenere batteri ai quali non siamo abituati e riservarci sgradevoli sorprese

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Assaggiare i piatti locali in vacanza è un modo per scoprire le altre culture. Per alcuni mettersi a tavola e gustare ricette lontane è l’essenza del viaggio stesso, perché consente di immergersi nelle abitudini altrui spontaneamente e senza filtri.

Tuttavia, per evitare di portare a casa, come souvenir, qualche sgradita sorpresa, tipo tifo, epatite o escherichia coli, occorre tenere presenti alcune regole basilari e avere con sé una lista dei cibi da evitare, specialmente se si è in un luogo dove la qualità dell’acqua non è garantita.

In tutti i cibi sono contenuti dei batteri e ciascun Paese ha i propri: il fisico di ognuno di noi ha impiegato anni per adattare il suo sistema immunitario ai microbi locali; questo è il motivo essenziale per cui quando, mangiamo in regioni lontane si possono verificare fastidiosi inconvenienti.

Ecco la lista degli alimenti ai quali fare attenzione.

Pesce. Non c’è nulla di più piacevole in estate che una bella cenetta di pesce, magari vista mare. Ma se il pesce è crudo bisogna stare attenti: per consumarlo in modo sicuro deve aver subito un trattamento di congelamento a crudo che evita il proliferare dell’anisakis. L'anisakis è un parassita che vive in ambiente marino e può provocare diarrea, febbre e, in casi estremi, altre gravi complicazioni.

Latte e formaggi. Se vi trovate in qualche fattoria remota, potreste avere la tentazione di assaggiare il latte appena munto o di acquistare prodotti realizzati in loco. Per quanto riguarda il latte crudo, il più delle volte non si corre alcun rischio. Nella peggiore delle ipotesi potrebbe venire un mal di pancia, perché nel latte appena munto sono presenti quantità di grasso alle quali il nostro fisico non sempre è abituato. Alcune volte, però, il latte crudo e i suoi derivati sono il nido di salmonella, escherichia coli e listeria. Il processo di pastorizzazione elimina tutti i rischi. Lo stesso discorso vale per latticini e formaggi, per essere certi che sia sicuro, devono essere fatti con latte pastorizzato.

Ghiaccioli artigianali. Con la calura estiva l’idea di un bel ghiacciolo è davvero rinfrescante. Eppure, se ci si trova all’estero bisogna ricordare che non sempre le materie prime con le quali è fatto potrebbero essere sicure. Per prepararlo potrebbero essere stati usati acqua di pessima qualità, latte e succhi non pastorizzati e frutta pulita male.

Cicchettini locali. Finire un pasto con un bicchierino di liquore è una piacevole abitudine per molti, tuttavia all’estero occorre fare attenzione specialmente se si tratta di produzioni artigianali ci sono pericoli in agguato. Ecco cosa non ci è dato di verificare e che potrebbe nascondere qualche insidia: la qualità dell’acqua, le erbe messe in infusione e l’alcol utilizzato. Se si tratta di distillati occorre essere ancora più attenti, perché se la lavorazione non è fatta seguendo tutti i crismi si può sviluppare l’alcol metilico che è tossico.

Insalate. Stando alle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità le insalate contengono microrganismi che non sempre si riescono a eliminare con semplici lavaggi in acqua. È il caso per esempio della toxoplasmosi: per evitarla le verdure in foglia vanno lavate con il bicarbonato.

Frutta. Riguardo alla frutta fresca, il buon viaggiatore dovrebbe sempre tenere a mente questo mantra: “falla bollire, cuocila, pelala o dimenticala”. In realtà il vantaggio della frutta è che la buccia protegge da eventuali batteri, quindi ideale è sbucciare da sé la frutta ed evitare quella già sbucciata, a meno che non sia cotta.

Carne al sangue e animali sconosciuti. I motivi per cui è meglio evitare la carne quando si va in Paesi lontani e con norme igieniche diverse dalle nostre sono molteplici. Da un lato la carne al sangue può contenere batteri che non vengono eliminati con la cottura, dall’altro meglio anche informarsi di cosa viene servito: potrebbe trattarsi di specie protette o di animali selvatici non controllati che potrebbero essere portatori di virus e malattie gravi.

Uova crude. Le uova crude vengono utilizzate per molte preparazioni dolci e salate, come per esempio la maionese, ma anche alcuni tipi di creme. diffidate se chi ha cucinato si vanta di aver lavato l’uovo. È un’operazione che non va fatta: è inutile o addirittura controproducente, perché il guscio è poroso e il lavaggio farebbe penetrare eventuali batteri. L’ideale è consumare solo cibi fatti con uova cotte.

Barbara Roncarolo
26 giugno 2015


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