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Funghi, quelli che crescono anche su Marte

News ed EventiNewsFunghi, quelli che crescono anche su Marte

I “funghi spaziali” sono stati sperimentati dagli scienziati della Stazione Spaziale Internazionale. Dove sbocciano anche i fiori, e presto cresceranno i pomodori.

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Sopravvivere su Marte mangiando patate, coltivate nelle proprie feci: è quello che fa l'astronauta Mark Watney/Matt Damon, abbandonato per errore sul pianeta rosso nel film Sopravvissuto – The Martian, siglato l'anno scorso da Ridley Scott. Stando alle ultime ricerche della Iss, la Stazione Spaziale Internazionale, il prossimo naufrago dello spazio potrebbe davvero sopravvivere. Di funghi.

Si tratta del fungo antartico Cryomyces antarcticus, che gli scienziati dell'Iss hanno provato a coltivare a bordo della Stazione, in condizioni molto simili a quelle di Marte, per oltre un anno e mezzo. Esperimento riuscito: i risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Astrobiology.

Ma da dove è venuta l'idea di tentare la coltivazione di quel fungo in ambiente simil-marziano? Dall'ambiente terrestre in cui cresce. Si tratta delle famigerate Valli secche Mc Murdo, valli desertiche nella terra della regina Victoria in Antartide che sono in effetti uno degli ambienti terrestri più ostili e inospitali, ritenuti assai simili alle terre marziane.

I funghi raccolti al Polo Sud sono poi stati spediti in orbita nella stazione spaziale dedicata alla ricerca, dove gli scienziati-astronauti hanno potuto constatare che il 60% delle cellule del fungo artico sono rimaste intatte, nonostante la simulazione di condizioni di crescita marziane, con tanto di irradiazioni con raggi UV.

Gli esperimenti con “piante spaziali”, commestibili e non, sono sempre più in voga tra i cosmonauti. Prima fu la lattuga romana cresciuta, con successo, in assenza di gravità. Poi, in parallelo ai funghi, il progetto Life, capitanato dall'italiano Silvano Onofri, ha studiato i licheni, esposti alle condizioni estreme dello spazio, e a quelle simulate di Marte. Infine, e la notizia è di pochi giorni fa, sono sbocciati i primi fiori nello spazio: si tratta di zinnie, innaffiate con acqua che galleggia come bolle di sapone.

Per “l'orto” della Stazione Spaziale, il prossimo passo saranno i pomodori rossi. Intanto, proprio alla fine dello scorso anno, la Nasa aveva annunciato la scoperta di ruscelli di acqua salata sul quarto pianeta del sistema solare, la prima prova certa dell'esistenza di un ciclo dell'acqua sulla superficie del Pianeta Rosso. Ruscelli e funghi, lattuga e pomodori: presto andremo in gita su Marte a cercar porcini, e magari raccogliere un mazzetto di lillà passeggiando a zonzo tra le lune, per poi farci un'insalatina in una trattoria in orbita?

Carola Traverso Saibante
2 febbraio 2016

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