In Lombardia un nuovo patto tra allevatori e macellerie di quartiere promuove il consumo dei tagli minori della carne bovina nostrana. Che tiene insieme risparmio e qualità
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300 euro all’anno. È questo il possibile risparmio per le famiglie lombarde se, al momento di fare la spesa, per la metà della carne acquistata rinunciano ai soliti magatello, scamone o filetto e scelgono invece tagli meno conosciuti e pregiati. Il dato stimato, piuttosto interessante in questo momento di crisi economica, emerge da un’analisi fatta da Coldiretti Lombardia e Consorzio carni bovine di qualità. E se il valore numerico è stato calcolato solo per questa regione, dove si consumano ogni anno 20 chili di carne bovina a persona, la strategia d’acquisto proposta può funzionare ovviamente in ogni parte d’Italia.
Per raggiungere l’obiettivo teorico dei 300 euro di risparmio annuo, in Lombardia è stato ideata una strategia molto concreta: un patto tra gli allevatori della regione e le macellerie di quartiere che porterà le carni nostrane di qualità sui banconi dei negozi sotto casa e promuoverà i tagli da bollito, la trita, la polpa scelta e gli ossi buchi. La vera sfida è quella di vincere la resistenza, sempre più diffusa, ad utilizzare questi tagli, quasi fossero di seconda scelta. Invece, in questo caso risparmiare non significa rinunciare alla qualità. Anzi. “Se l’allevamento è di qualità”, spiega Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia, “tutto il prodotto è di qualità, in ogni sua parte. In questo modo le famiglie risparmiano, le stalle respirano e i commercianti lavorano di più”.
Oltre a promuovere il risparmio per le famiglie, l’alleanza tra produttori e commercianti in Lombardia per il consumo di bovini nostrani si pone come obiettivo quello di salvare i negozi di quartiere e le stalle da carne, ormai entrambi specie ad alto rischio di estinzione. Il che significa da un lato sempre meno posti di lavoro e dall’altro sempre più carne straniera sulla nostra tavola. Per invertire la tendenza, e salvare il portafoglio, occhio allora al bancone del macellaio: scegliamo il taglio giusto, senza pregiudizi.