La scoperta è di uno studio giapponese. Più che una certezza, una golosa ipotesi.
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Hanno ragione i siciliani, con la loro granita a colazione: se mangiamo gelato, il cervello si attiva, e diviene più reattivo e veloce nell’elaborazione dei dati. Altro che caffè!
La rivelazione arriva da uno studio dell’università Kyorin a Tokyo. I ricercatori hanno testato due gruppi sottoponendoli a test mentali effettuati al pc subito dopo la colazione. I partecipanti che come prima cosa al mattino avevano mangiato gelato si sono dimostrati molto più “svegli” nell’effettuare le prove rispetto ai partecipanti che avevano fatto una colazione diversa.
E se si trattasse semplicemente del particolare “effetto freddo”? No, perché gli esperti nipponici hanno ripetuto l’esperimento con acqua ghiacciata al posto del gelato, ma i risultati non sono stati gli stessi. Il consumo del gelato corrisponde infatti all'aumento nel cervello delle onde alfa, note per il loro ruolo nella concentrazione, nel rilassamento e nella coordinazione mentale. Secondo i ricercatori, il gelato a colazione sarebbe meglio della caffeina per dare quella “botta” energetica che noi comuni mortali desideriamo.
Qual è dunque l’ingrediente misterioso del gelato che ha questi provvidenziali effetti sul cervello? Ancora non si sa. A meno che non siano semplicemente dovuti all’effetto emotivo benefico del gelato (uno studio precedente aveva dimostrato come mangiare gelato attivi le stesse aree “di piacere” del cervello attivate da una vincita in denaro, per esempio). Oppure potrebbe essere il semplice fatto di avere una “iniezione” di glucosio appena svegli (attenzione però: questa non è affatto una giustificazione a ingurgitare altri tipi di dessert e doparsi di zuccheri di primo mattino!).
Nel frattempo, in ogni caso, si sappia che per ottenere i presunti effetti energizzanti per il cervello basterebbero solo tre cucchiai di gelato, appena svegli. La tentazione di un bel caffè col gelato, o brioche col gelato, o magari tutti e due, è quasi irresistibile… ma resistiamo! In attesa della traduzione dello studio dal giapponese, possiamo dare il via ai golosi esperimenti a casa, ma ricordando che il gelato sarebbe una colazione “al posto di” e non “in aggiunta a”.