Kumquat è il nome inglese dato al
mandarino cinese, per via delle sue origini orientali e perché molto simile al nostro mandarino, dal quale si differenzia per la forma ovale allungata e per la buccia, talmente sottile e liscia che non va scartata. Di colore giallo oro quando il frutto è maturo, è dolce e aromatica, aderente alla polpa succosa, acidula e con pochi (3-5) piccoli semi.
La pianta, un sempreverde più tollerante al freddo rispetto ai nostri agrumi, in Italia è diffusa soprattutto come pianta ornamentale; mentre la specie a scopo fruttifero (la Fortunella margarita, altro nome con cui è conosciuto
il kumquat) viene coltivata in piccole pezzature soprattutto in Sicilia.
I
frutti di kumquat sul mercato sono praticamente tutti di importazione, raccolti da fine novembre a febbraio, anche se al super si trovano quasi esclusivamente durante le feste. Si gustano tal quali, per arricchire
macedonie o guarnire
cocktail. Oppure, si possono preparare caramellati, per fare eccellenti marmellate, canditi e sciroppi. A temperatura ambiente si conservano per alcuni giorni, in frigo per un paio di settimane.