Quelle che fanno dimagrire e quelle che aiutano la digestione, quelle detox e quelle drenanti, quelle rilassanti e quelle che aiutano il sonno: le tisane sono tantissime e i produttori, spesso, promettono miracoli. Come resistere alla lusinga di perdere peso e centimetri, di cancellare le rughe o di avere la pancia piatta semplicemente bevendo un’infusione di erbe? Ossia senza alcuno sforzo e senza effetti collaterali. La realtà non è propriamente così. Le tisane sono sicuramente una bevanda gradevole e utile, ma se si esagera con le dosi, se si preparano in casa seguendo le “ricette” sbagliate o le si lascia “invecchiare” in dispensa, allora gli effetti negativi possono di gran lunga superare quelli positivi. Quanti sanno che assumere troppi antiossidanti (come fa chi beve troppe tisane detox a base di tè verde) ha l’effetto opposto a quello voluto?
Naturali sì, ma non innocue
Nelle tisane sono presenti parti di piante ricche di principi attivi, e che non possono quindi essere assunte in modo indiscriminato. “Bisogna consumarle con una certa cautela, sapendo che con una tisana si assumono migliaia di sostanze chimiche di origine naturale, che comunque possono svolgere effetti sull’organismo umana” spiega la professoressa Maria Laura Colombo, che insegna al Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco dell’Università di Torino. Questi composti chimici entrano in rapporto con il nostro organismo, in cui possono provocare effetti avversi o interazioni con altri cibi e coi farmaci. Come questo accada e cosa provochi è, in gran parte, ancora oggetto di studi. Il consiglio, quindi, è di leggere bene gli ingredienti presenti nelle tisane perché potrebbero avere effetti collaterali: ad esempio, quelle che contengono fucus sono sì diuretiche, ma stimolano la tiroide e quindi sono sconsigliate per gli ipertiroidei.
Buone sì, ma non per tutti
E’ sbagliato ricorrere ai rimedi naturali, ritenendoli più “leggeri” e meno invasivi, soprattutto quando si tratta di fasce di persone più vulnerabili, come donne in gravidanza o in allattamento, bambini, malati e anziani. Su questo tema è intervenuto anche il ministero della Salute, con una nota in cui, prima di usare derivati o integratori vegetali, consiglia di chiedere il parere del medico o del pediatra. E’ dunque il medico l’unica figura che può stabilire se possono favorire il benessere di una persona, benché non abbiano alcuna finalità di cura. In genere, poi, è bene non bere più di una tazza di tisana al giorno e variare spesso la tipologia, alternando le varie piante o i diversi mix. “Da prendere saltuariamente le tisane diuretiche e quelle a base di alghe, perché il loro alto contenuto di iodio può provocare problemi alla tiroide” consiglia Colombo.
Utili sì, ma non terapeutiche
Per definizione, le tisane non hanno finalità terapeutiche, altrimenti sarebbero farmaci, ma solo salutistiche. Quindi “le tisane possono soltanto svolgere un ruolo fisiologico, migliorando alcune funzioni dell’organismo nelle persone sane e i cui parametri vitali rientrano nella normalità dell’omeostasi” aggiunge Maria Laura Colombo. Quelle che si acquistano già pronte, in bustine monodose, in genere hanno un’azione blanda dettata dalla scarsa biodisponibilità dei principi attivi, in particolare quando si tratta di mix ottenuti con piante diverse, che sono presenti in quantità inferiori a quella minima efficace, che è pari a 1 grammo. “Per una maggiore efficace meglio scegliere le tisane monoingrediente o che non contengano più di 5 piante officinali diverse e lasciarle in infusione più a lungo (da 5 a 10 minuti) oppure mettere 2 filtri nella stessa tazza. In quest’ultimo caso non bisogna andare oltre le due tazze al giorno, per evitare la possibile comparsa di effetti collaterali” afferma il medico nutrizionista Roberta Martinoli.
Semplici sì, ma solo se fatte da esperti
Le tisane già pronte, vendute in confezioni o in sacchetti monodosi, sono sicure. Per quelle “su misura” è bene rivolgersi a una persona qualificata (come un erborista laureato) e diffidare delle tante ricette fai-da-te che circolano sul web. Il problema principale sono le dosi sbagliate che possono provocare intossicazioni, com’è accaduto a decine di persone che sono finite al Pronto Soccorso per aver fatto in casa una tisana a base di alloro seguendo una ricetta che consigliava di usare 15 volte più foglie di quelle necessarie. Non sempre, dunque, le “ricette della nonna” sono le migliori e le più sane!